Consulenze tecnico grafiche e perizie su scritture:

  • analisi e comparazione di firme, sigle, testamenti, manoscritti;
  • falso documentale;
  • datazione scritture;
  • accertamento contraffazioni o falsificazioni su documenti (titoli bancari, carte di identità, testamenti, ecc…);
  • anonimografia;
  • dattiloscritti.

A chi è rivolta:

Magistrati, Avvocati, Polizia Giudiziaria, privati cittadini, istituti di credito.

Si esplica con:

  • Parere orale: per valutare l’opportunità di intentare o meno una azione.
  • Parere sintetico scritto: referto che viene adottato in sede stragiudiziale o per studiare le strategie difensive preliminari in un contenzioso giudiziario.
  • Consulenza Tecnica d’Ufficio – Perizia d’Ufficio – Consulenza Tecnica di parte:
    relazione dettagliata con riproduzioni fotografiche dimostrative e motivazioni che stanno alla base delle conclusioni.

La perizia

La perizia tecnico-grafica nel campo Penale, (o la Consulenza, in ambito Civile) è una relazione redatta da un esperto che permette, attraverso una serie di attività (organolettiche, strumentali e tecnico-grafiche), di accertare:

  • – se uno scritto sia autografo o apocrifo;
  • – se un documento abbia subìto forme di contraffazione o di manipolazione;
  • – l’autore di uno scritto anonimo;
  • – se una scrittura sia dissimulata o simulata.

La perizia può essere utilizzata anche per accertamenti su dattiloscritti e per determinare la datazione degli inchiostri.

La perizia grafica si esplica attraverso le seguenti fasi:

1) Incarico e quesito.
2) Principi metodologici.
3) Esame scritture in verifica.

Tale attività prevede una fase preliminare di osservazione organolettica sui documenti in verifica con la quale verranno evidenziate eventuali piegature del foglio, tracce di timbri ed eventuali fenomeni extragrafici.
Successivamente, e disponendo di documenti in originale, si procederà con gli esami strumentali che permettono di rilevare effetti altrimenti non visibili ad occhio nudo:
– esame all’ultravioletto: radiazioni elettromagnetiche che permettono di evidenziare eventuali danneggiamenti del supporto cartaceo per correzioni, cancellature o per l’uso di scolorina o acidi;
– esame all’ infrarosso: permette di discriminare otticamente gli inchiostri (brillantezza ed opacità) al fine di accertare se su un documento siano stati utilizzati diversi strumenti scrittori (p.e. falsificazione di una cifra originaria con l’ausilio di un’altra penna);
– esame al microscopio stereoscopico ad alta risoluzione: per studiare sia il movimento grafico che per rilevare la presenza di eventuali segni quasi impercettibili (p.e. tracce di toner);
– macrofotografie digitali e scansioni ad alta definizione;
– esame a luce diretta e a luce radente: per evidenziare i solchi sul tessuto cartaceo;
– esame a lente a dieci diametri con reticolo graduato a 1/10 di millimetro (per le relative misurazioni).
4) Rilevazioni caratteristiche grafiche sulle scritture in verifica (segni grafologici e loro quantificazione).
5) Rilevazioni caratteristiche grafiche sulle scritture in comparative (segni grafologici e loro quantificazione).
6) Confronti (con specifiche indicazioni e dimostrazioni di caratteristiche comuni o meno tra le scritture in esame);
7) Conclusioni e parere peritale.

TECNICHE DI FALSIFICAZIONE

La falsificazione è una tecnica fraudolenta con cui un modulo autentico viene alterato per scopi criminosi.
La contraffazione, invece, comporta la realizzazione integrale di un modulo fac-simile di uno genuino, compilato con dati utili a scopi criminali.

Le più comuni tecniche di falsificazione sono:

a) alterazione (con mezzi tecnici: abrasione, raschiature, cancellature, scolorina, sovrascrittura);
b) falsi per trasferimento o trasformazione (con la trasformazione del testo originario: calco, ricalco, decoupage, trucco fotografico);
c) falsi per deformazione (imitazione pedissequa o lenta, dissimulazione, autofalsificazione, scrittura a mano guidata, uso della mano opposta, imitazione tipografica);
d) interpolazione di righe, di numeri o lettere.

Tutte le tecniche di falsificazione possono essere smascherate dal Perito di scritture.

Le limitazioni sulle fotocopie

Capita spesso che al perito venga fornito un documento oggetto di verificazione in fotocopia, in quanto l’originale risulta irreperibile.
Tutto ciò rappresenta un limite per l’indagine peritale in quanto la fotocopia non consente di risalire alle condizioni del documento originario, di affermarne l’integrità fisica, il colore della carta di supporto ed il tipo di strumento scrittorio utilizzato, dati che permettono, in genere, di acquisire importanti elementi conoscitivi che rappresentano le premesse alle rilevazioni specifiche delle manoscritture da verificare sul documento stesso.
In particolare, non si possono valutare le variazioni di tonalità di inchiostro causate da una eventuale diversa velocità di scrittura o di pressione che, con la fotocopia, perdono l’identità, diventando totalmente piatte.
A causa dell’impossibilità di poter esaminare fisicamente il documento, non è consentito al tecnico di scoprire ricalchi, doppi tracciati, correzioni accorte o aggiunte, anche con tecniche di montaggio.
Per questi condizionamenti e per queste incertezze, una fotocopia, anche se presenta una composizione scritta con elementi grafotecnici assimilabili alle scritture comparative, non potrà dare, generalmente, la certezza di autenticità; può, invece, nel caso di presenza di fenomeni di contrasto con le comparative, dare la certezza di artifizio o di falsità.

La Perizia grafica (o più comunemente detta “Calligrafica”) può essere espletata adottando diverse metodologie di indagine: il metodo Grafologico su base Morettiana, il metodo Grafonomico, adottato anche dalla Polizia Scientifica in Italia; il metodo Calligrafico (oramai superato) ed il metodo Grafometrico (che viene adottato per la misurazione dei segni ed integra le altre metodologie).


Metodo Grafologico su base morettiana

La grafologia morettiana viene applicata anche nell’attività peritale, al fine di accertare l’autografia o meno di un manoscritto.
Tale attività si esplica attraverso l’osservazione del movimento grafico (da non confondere con l’esame dell’aspetto morfologico delle singole lettere) rilevando, sulle scritture in esame, categorie e segni grafologici (semeiotica morettiana).
Tra le caratteristiche personali, Moretti attribuisce particolare rilevanza ai “gesti fuggitivi” che rappresentano peculiarità grafiche talmente automatizzate tanto da non poter essere celate nella propria grafia.

Metodo Grafonomico

Il “metodo scientifico” o più comunemente detto “Grafonomico”, rappresenta un’altra metodologia applicata nell’indagine peritale; esso fonda le sue basi su quattro principi operativi.
A) L’osservazione.
Attraverso questa fase si deve, con puntuale, ordinata ed obiettiva analisi, descrivere gli scritti nella loro totalità; stabilire la loro spontaneità o la loro eventuale artificiosità.
Particolarmente utili in questa fase, sono gli strumenti osservativi per l’ingrandimento dei reperti grafici (microscopio e strumenti di laboratorio), con i quali si individuano i primi particolari ed i primi connotati quali ritocchi, stacchi, tipo di carta, tipo di penna, colore dell’inchiostro, natura dei tracciati e loro condizione e tutto quant’altro potrebbe non risultare visibile ad occhio nudo.
B) Il rilievo o segnalazione dei caratteri.
In questa seconda fase si procede ad identificare le caratteristiche generali (gesti che formano la fisionomia d’insieme della scrittura, quali l’impronta qualitativa, l’esercizio pressorio, l’assetto grafico, l’andamento sul rigo, il tipo di movimentazione, i calibri di sviluppo assoluti e relativi, la spaziatura interletterale, intervocabolare e interrigo, gesti fuggitivi a livello di tratti estremi, di segni puntiformi, di taglio – t – ecc.) e quelle particolari (le forme, i sistemi, le soluzioni, le tendenze per svolgere e comporre i grafemi cioè
le singole lettere dell’alfabeto, i simboli numerici e tutti i simboli accessori) delle scritture sia in verifica che di quelle comparative, fornendo una motivazione di quelle importanti e significative.
C) Il confronto.
Con la conoscenza, ormai dei gesti grafici individuati negli scritti esaminati, si può procedere al confronto dei connotati salienti e costanti esistenti tra le scritture in verifica e quelle comparative.
D) Il giudizio.
Con la constatazione della presenza o meno di caratteri di somiglianza o dissomiglianza, si giunge al giudizio finale che, pertanto, dovrà basarsi soltanto sulle risultanze delle fasi predette.
Conseguentemente e in dipendenza delle valutazioni e delle risultanze dei confronti, il giudizio potrà articolarsi nelle seguenti formulazioni:
– possibilità;
– probabilità (anche con quantificazione della gradazione);
– certezza.

L’indagine su firma grafometrica non basa i suoi principi sull’indagine grafologica che studia il tracciato grafico in tutte le sue caratteristiche; essa, infatti, si basa sullo studio delle componenti dinamiche della firma senza rispettare la mera forma della stessa che, a causa del tipo di supporto e di strumento, non assumerà la soluzione abituale del soggetto scrivente. Inoltre, la particolare tavoletta scrittoria non “assorbe” la scrittura come viene tracciata ma, attraverso un programma, cerca di riprodurre quanto più possibile la forma della firma che si rilascia.

 La F.G., infatti, è un tipo di firma elettronica, avente valore legale, fondata su dati biometrici[1] e su parametri grafometrici.

[1] Dati ricavabili su caratteristiche fisiche e comportamentali di una persona  – Art. 4, paragrafo 1, n. 14) del Regolamento UE n. 679/2016 (G.D.P.R) – applicabile dal 25/05/2018.